A Pavia, niente di fare per la nostra WIZ Basket Legnano '91.

Niente da fare. Nonostante gli sforzi la carta giusta per calare la Scala Reale non entra e, limitatamente al campionato, il nostro cammino si ferma al poker. Bello finchè si vuole il poker ma, si sa, quando il piatto è ricco la fame è praticamente infinita.

La nostra, di fame, al PalaTreves di Pavia si trasforma in digiuno perchè la capolista Sanmaurense dopo tre buone portate, ovvero tre quarti, ovvero trenta minuti di gioco giocati in equilibrio, nell'ultimo periodo si mangia tutto quello che c'è sul tavolo, poi sparecchia in fretta e furia e ci lascia a stecchetto come solo le grandi squadre sanno fare.

Il nostro gruppo, com'è ovvio, ci rimane male giacchè lasciare il "ristorante" pavese avendo ancora l'acquolina in bocca non è esattamente confortante ma, tant'è. Si riparte sperando, grazie alla fame residua, di riempire lo stomaco in altre, va da sè importanti, occasioni.

<La mia analisi della partita disputata contro Pavia - dice Roberto Beneggi, coach di Basket Legnano '91 - non può che partire da un elemento: il rammarico, evidente, legato alla conclusione negativa di una gara che per oltre 30 minuti ci aveva visti ottimi protagonisti. La sconfitta, comunque giusta perché Pavia sul lungo periodo si è dimostrata più pronta, non rispecchia fedelmente quello che di buono abbiamo prodotto nei primi tre quarti. La mia squadra infatti nel primo periodo ha avuto un buonissimo approccio (11 a 18 per Legnano nda) comandando il gioco per ritmo, scelte difensive e soluzioni in attacco. Poi, come lecito attendersi, nel secondo quarto Pavia ha reagito da grande squadra, quale in effetti è, producendo molto in attacco (27 segnati nel quarto) grazie al talento di cui dispone. Ma noi ci siamo stati, ribattendo colpo su colpo (19 punti messi a referto) sfruttando la buonissima serata di Frontini (21 alla fine per l'ala gialloviola).

Dopo l'intervallo abbiamo giocato un terzo periodo in parità mentre nell'ultimo quarto, quello decisivo, ci siamo "persi" dopo pochi minuti a causa di alcune sbavature difensive che ci sono costate un precocissimo bonus nei falli commessi e, a conti fatti, ben 15 punti, oltre la metà di quelli segnati da Pavia, subiti dalla linea di tiro libero. L'ultimo quarto ci ha premiato un po' meno anche perchè si sono assommati una serie di fattori: stanchezza, minor fluidità offensiva e soprattutto la mancanza di rotazioni in un ruolo nevralgico come quello del playmaker. Andreas Rinke, il nostro play titolare, gravato abbastanza presto di falli ha giocato poco, mentre Radice, suo cambio naturale e tra l'altro giocatore in grande forma ha marcato visita per un malanno di stagione. Pertanto, nel momento cruciale della gara siamo stati costretti a utilizzare Hamadi in cabina di regia perdendo buona parte della consueta pericolosità offensiva garantita da "Josh">.

 

Ora, il nostro viaggio ricomincia: come e dove?

<Come? è facile dirlo: con un po' di amaro in bocca sia perchè perdere non fa mai piacere, sia perchè ci sarebbe piaciuto dare continuità ad una serie di risultati positivi. Però, in tutta onestà, devo riconoscere che Pavia ha vinto con merito dimostrando un impatto fisico e atletico superiore al nostro. Prendiamo comunque spunti positivi da questa gara che, a mio modo di vedere e al di là del risultato finale, è stata la più performante tra quelle che abbiamo giocato nell'ultimo mese, davvero intenso. Dove? è altrettanto semplice: da un altro big-match, quello in trasferta a Venegono contro la seconda in classifica in una gara in cui dovremo portarci dietro tutto l'appetito del mondo>.