L'uomo che sussurrava al Cisto.

L'uomo in questione è il nostro Giovanni Frontini che nel Cisto, un po' si rispecchia. Non solo per ragioni professionali. Il Cisto infatti, spiegano i libri di botanica, è un arbusto mediterraneo tenace, resistente, adeguato per mille utilizzi, perfetto in tante occasioni. Esattamente come Giò: giocatore prezioso per le sue qualità e per il suo ruolo di equilibratore di gioco, quest'ultimo apparso evidente anche nel raid vincente della nostra squadra a Opera.

<Grande vittoria quella conquistata a Opera soprattutto considerando le condizioni precarie del nostro roster a cui - sottolinea Frontini -, mancano ancora due giocatori importanti come Battilana e Cogliati e che ha fatto a meno anche del “Killer” Ferrario per un problema alla mano. Aver vinto uno scontro diretto nonostante queste gravi defezioni da un lato rappresenta un "plus" significativo, dall'altro indica chiaramente la forza di un gruppo che, da diverse settimane, oltre ai suoi punti fermi, Giosuè Hamadi in primis, riesce a trovare di volta in volta nuovi protagonisti. A Opera, per esempio, ha fatto benissimo Cantarin il tutto grazie ad un gioco corale di elevata qualità tecnica sui due lati del campo. In difesa ci aiutiamo e sacrifichiamo l'uno per l'altro, mentre in attacco stiamo mostrando una circolazione di palla fluida e ricca di continuità. Oltre a tutto ciò, mi sembra giusto evidenziare la calma con cui affrontiamo i momenti delicati delle partite e, più di tutto il carattere d'acciaio di un gruppo che non molla mai>

Che bilancio tiri a circa due terzi di stagione? E, a questo punto del campionato, a quale obiettivo realistico si può puntare? 

<Stiamo andando bene, siamo molto contenti ma - puntualizza Giò -, personalmente non sono sorpreso dai nostri risultati poichè ritengo siano frutto esclusivo dell'eccellente lavoro in palestra e, ancora di più, dal grande affiatamento che c'è tra di noi. Siamo un gruppo coeso, di amici dentro e fuori dal campo e, è innegabile, questa atmosfera positiva agevola il senso di solidarietà che c'è tra noi. L'obiettivo invece è quello già dichiarato all'inizio della stagione: la permanenza in CUnica, da conquistare in qualsiasi modo. Un traguardo che, lo sappiamo non sarà facile da raggiungere, anche perchè la stagione è ancora lunghissima e la formula del campionato con la seconda fase rappresenta un'incognita tutta da scoprire.

Pertanto, non resta altro da fare che restare "al pezzo" e dare il massimo pensando una gara alla volta con lucidità, tanta intensità e mentalità da “underdog”>.

Una gara alla volta, et voilà, la prossima sarà nientemeno che il derbyssimo contro Cerro: come lo presenti?

<Attendiamo una gara durissima contro una squadra che, a mio avviso, resta comunque una delle più attrezzate del girone. Cerro Maggiore rispetto a noi ha avuto qualche difficoltà in più a livello di risultati, ma la qualità del suo organico e l'impianto di gioco sono assolutamente da rispettare, specialmente a casa loro. Sarà un derby in cui, come sempre, conterà molto anche il dispendio emotivo, ma noi proprio di recente abbiamo dimostrato di saper tenere il campo con freddezza in tutte le situazioni. Quindi, mi aspetto una gara tiratissima tra due squadre che, per ragioni decisamente differenti, hanno assoluto bisogno di punti preziosi in un derby tutto da vivere>.