Intervista al Presidente Guido Azario

Il nostro gruppo va alla pausa galvanizzato dal terzo posto in classifica e, oggi più che mai, il nostro presidente Guido Azario, fresco dei suoi ....antacinque anni, festeggia con giocatori, staff tecnico e collaboratori vari un primo traguardo: questi 8 punti conquistati nella categoria più elevata nella quale WIZ abbia mia giocato,rappresentano il nostro "Best Ever" in termini di risultati acquisiti.
Per il momento, beninteso.
<Che dire: essendo adulto e "vaccinato" da un pezzo - esordisce il nostro numero 1 -, non mi faccio prendere dai facili entusiasmi; cerco di non camminare tre metri sopra il cielo ma, è indubbio, sono davvero soddisfatto per quello che ragazzi e staff tecnico hanno prodotto fino a questo momento. Sono contento perchè vedo una squadra che gara dopo gara mette in vetrina indiscutibili miglioramenti sia nel modo di giocare sia, soprattutto, nel modo di gestire le partite. Come ho già avuto modo di dire, in questa stagione rispetto a quanto accadeva l'anno passato, soffriamo molto meno di cali di tensione agonistica, smarrimenti emotivi, amnesie temporanee e, detto in altri termini, siamo meno soggetti alle debolezze viste in parecchie occasioni lo scorso anno e che ci erano costate pesanti sconfitte.
A riprova di quello che dico cito l'ultima bellissima vittoria strappata, letteralmente, a Cerro Maggiore al termine di una gara vinta con forza, mentalità e giocate corali sui due lati del campo. In difesa, per esempio, la squadra, in staffetta tra Portaluppi, Radice, Rinke e soci, ha lavorato molto bene su Calzavara togliendo al capocannoniere del campionato almeno una quindicina di punti dal suo carnet abituale. Altro aspetto importante è stato aver limitato Nuclich nel momento topico del quarto periodo e, in generale, aver contenuto al meglio tutte le possibili fonti di pericolo cerrese. I ragazzi però mi sono piaciuti anche in attacco e, al di là delle prestazioni individuali, ho apprezzato la lucidità dimostrata nel saper colpire i punti deboli dell'avversario. E' del tutto evidente che, in questo senso, poter disporre di un "metronomo" come EmilianoCogliati fa grandissima differenza. Con Emiliano in campo abbiamo più ritmo e la tranquillità di cui, alla fine, beneficiano tutti: da Hamadi a Frontini, da Portaluppi a Battilana, da Rinke a Radice per finire con Cantarin, Ezzaouia e anche Villa quando sarà di rientro. In definitiva siamo certamente più equilibrati,consapevoli e, mi sembra, più solidi e dopo soli due mesi di lavoro, non mi sembra poco. Inoltre, anche se non esiste controprova, porto con me la certezza che alcune gare vinte quest'anno, nella scorsa stagione le avremmo perse>.
Siccome hai parlato di Cogliati, ributto nel tuo campo la "pallina" Andreas Rinke: cosa pensi al riguardo?
<A questo proposito penso tutto il bene possibile di Andreas. Prima di tutto perchè l'estate scorsa ho chiesto allo staff tecnico di confermarlo convinto che, in un ruolo a lui più congeniale, quello da giocatore di "rottura", sarebbe stato preziosissimo. In seconda battuta perchè Andreas è un nostro "centurione", fedelissimo da sempre alla causa WIZ e oltre ad essere con noi da parecchi anni, in tanti modi ci rappresenta.
Detto questo, vedo Andreas contento e molto coinvolto nella sua nuova veste tattica. Ha capito cosa serve realmente alla squadra e interpreta benissimo il suo ruolo accettando con serenità anche i cambi nei momenti cruciali delle gare in cui bisogna andare “in gestione”. Per come la vedo io, tutto ciò mi sembra un bel segnale di maturità>.
Chiudiamo col tuo sguardo sintetico sul campionato?
<Sinteticamente dico: Pavia, per ora, nettamente più forte di tutti. Robbio a breve distanza da Sanmaurense, ma a mio parere più giocabile. Poi, come già osservato da coach Beneggi, tanto equilibrio. Invece, guardando al futuro attendiamo la risalita di Bocconi e Milanotre, team esperti e di "caratura" che, in teoria, dovrebbero recitare da protagonisti. Due squadre contro cui, guarda caso, ci misureremo dopo la sosta in un doppio confronto che definirà un po' meglio la nostra dimensione ma soprattutto - conclude fiducioso il "Pres" – la proiezione delle nostre ambizioni>.