Più facile, notevolmente più agevole, cavare un dente del giudizio con gli attrezzi in uso nel vecchio West che tirar fuori le classiche “4 parole in croce” a Domenico D’Ambrosio.

Eppure, il nostro buon Dom, ne avrebbe di cose da dire.

Potrebbe raccontarci, per esempio, di cosa è successo nei primi due mesi di stagione durante i quali ha praticamente girato “Missing 2 – Il sequel”.

Potrebbe raccontarci, per esempio, come mai abbiamo dovuto aspettare tutto il girone d’andata per vederlo, o meglio, ri-vederlo tra i “simpatici” protagonisti del nostro gruppo.

DD2 infatti, in quel di Settimo Milanese, ha accesso i fuochi d’artificio e marchiato a fuoco il match con punti, rimbalzi, difesa e tante, tante altre giocate positive e meritevoli di elogio.

<In realtà – commenta Domenico -, non è successo niente di particolare. Semplicemente non ero in grande forma, né fisica, né mentale. Adesso invece sto decisamente meglio sotto tutti i punti di vista, mi sto allenando abbastanza bene e sento che il ritmo partita sta tornando. A Settimo è stato così: sono uscito dalla panchina carico e pronto. Ho capito cosa serviva alla squadra in quel momento e ho cercato di produrre qualcosa di buono. Spero di esserci riuscito>.

Secondo pareri unanimi ci sei riuscito benissimo ed ora la squadra sta iniziando a viaggiare spedita: che valutazione proponi per ciò che avete fatto nel girone d’andata?

<Il giudizio è ovviamente a due facce. La prima faccia è quella, davvero poco veritiera, vista nella prima parte di stagione. Nel primo mese e mezzo siamo stati bersagliati dalla sfortuna e, di conseguenza, è stato impossibile allenarsi e lavorare bene in palestra per costruire le idee di gioco proposte dallo staff tecnico. Poi, poco alla volta, il gruppo di allenamento si è assestato trovando una sua dimensione e anche se non siamo ancora al completo possiamo senz’altro affermare che la qualità del lavoro in palestra è nettamente migliorata e, non a caso, i risultati si vedono. A questa premessa aggiungo che nessuno di noi è soddisfatto perché, in tutti c’è la sensazione, anzi la certezza, di poter ottenere ancora di più>.

Quanto “di più”?

<Per una definizione esaustiva manca, e non è poco, il match casalingo che non abbiamo potuto giocare contro Robbio. Il resto però c’è tutto e a mio parere racconta una verità chiarissima: siamo una squadra che può giocarsela contro tutti e in ragione di ciò deve aver dentro l’ambizione, il desiderio e le motivazioni per disputare un campionato di altissimo livello. Del resto, tecnicamente, fisicamente e come “spogliatoio”, unito e consapevole, non ci manca davvero nulla>.

Per la definizione precedente manca il big-match contro Cerro, in programma sabato pomeriggio al PalaParma.

<Quello sarà un test molto interessante che ci dirà quale livello abbiamo raggiunto e, eventualmente, quale distanza ci separa dalla numero 1 del ranking. All’andata noi, pur mal combinati, ce la siamo giocata fino agli ultimi possessi, ma adesso siamo quasi al completo, in gas, in buona salute tecnica e mentale e pronti ad una sfida che vogliamo vincere a tutti i costi>.