Il conto alla rovescia, quello vero, è iniziato. Poco meno di tre giorni e, in casa nostra, inaugureremo quella che possiamo definire “Era Beneggiana”.

Definizione peraltro storicamente abbastanza corretta per un club come il nostro che, da sempre, fin dal “giurassico” – anni ’90 o giù di lì -, è stato connotato, e si è largamente riconosciuto, nelle figure di allenatori cui, spesso “obtorto collo”, venivano demandate funzioni largamente accessorie di accompagnatore, dirigente, addetto agli arbitri, confidente, autista, psicologo (in alcuni casi, quelli più gravi, anche psichiatra…), terapista della riabilitazione e chi più ne ha, più ne metta. E, nelle pagine di questa nostra “storia”, si erge come un gigante la figura di Alessandro “Demorello Gavino” De Mori.

Tempi eroici, quelli. Tempi per certi versi ricchi di nostalgia. Tempi che, per fortuna, adesso ci siamo messi alle spalle giacchè l’organizzazione voluta, fortemente voluta, dal “Pres Dogui” Azario, ha giustamente prodotto un salto in avanti in termini di qualità e professionalità. Elevati livelli di professionalità, aggiungo, grazie all’arrivo della nostra stupenda massiofisioterapista Arianna Trovarelli, del g.m. Luca “Rough” Codari, dell’eccellente Alessandro Poletti, preparatore atletico e secondo assistente e, infine, primo tra gli ultimi arrivati, il buon Umberto “Parisienne” Pozzi (leggi Pozzì, con l’accento sulla “I”, alla francese), primo assistente di coach Roberto Beneggi.  

Però, però, al netto di tutto ciò, è indubbio che l’ultima foto, quella da infilare nella nostra cornice più bella, spetti al capo allenatore, dunque a “coach B” al quale la premiata coppia Azario&Codari affida non solo le chiavi della fiammante Jaguar presidenziale, pardon, della squadra, ma soprattutto i disegni del progetto pluriennale grazie al quale dovremmo e vorremmo consolidarci in ottica futura.

Così, a coach Beneggi, spetta l’intervista di presentazione della stagione partendo dai temi “filosofici”

<Hai detto bene: uno degli aspetti che mi ha spinto, direi con evidente entusiasmo verso la WIZ Basket Legnano ’91, è stato proprio l’esistenza di un progetto, ovvero di una strategia a medio-lungo termine, ovvero – conferma Beneggi – la possibilità, ormai rarissima nella pallacanestro “mordi e fuggi” attuale, di realizzare un disegno a più mani trovandosi coinvolti positivamente in tutti gli aspetti che riguardano la vita di una squadra. Insomma: qui in WIZ ho percepito fin dal primo minuto la presenza di idee chiare, la voglia di fare bene e, molto più importante, direi determinante, il buon senso di chi vuole costruire qualcosa di solido che duri nel tempo e non, come capita spesso, annate che bruciano e si esauriscono come un fuoco di paglia>.   

Detto questo, veniamo alla parte squisitamente tecnica: quali sono le tue valutazioni al termine della preparazione pre-campionato?

<Abbiamo svolto una buona preparazione in merito alla quale – commenta il nostro allenatore -, posso dirmi più che soddisfatto anche se, è vero, i risultati numerici ci hanno visto sconfitti nelle finali di entrambi i tornei cui abbiamo partecipato: contro Casorate nello “Zola Challenge”; contro Marnate nel torneo giocato a Gorla Maggiore. In entrambi gli stop siamo scesi in campo con formazioni largamente rimaneggiate – out Riboli, Radice, Battilana, i fratelli D’Ambrosio – e, alla lunga, abbiamo pagato queste assenze sia dal punto di vista tecnico, vedi rotazioni “storte”, sia in termini di energie a disposizione, leggi “benzina finita”. Gli elementi strettamente “matematici” non annacquano però i valori complessivi delle nostre prestazioni e, soprattutto, la bontà del percorso intrapreso dai miei giocatori. In questo senso ho visto la squadra in costante crescita sia nell’interpretazione delle situazioni, sia per ciò che riguarda la volontà da parte dei ragazzi di mettere in pratica le idee proposte>.

Esaurita questa premessa di carattere generale, in che condizioni ci presentiamo al match d’esordio?

<Prima di tutto saremo sotto lo striscione di partenza desiderosi di ricominciare dopo due anni decisamente difficili, ma col sorriso sulle labbra e fortemente motivati a fare bene. Poi, per quanto mi riguarda, fermamente intenzionati a respingere la “cultura del piangina”, ovvero gli atteggiamenti lamentosi. Certo, in questo periodo di preparazione avrei preferito svolgere allenamenti sempre al gran completo, senza infortuni e intoppi di vario genere, ma in tanti anni di pallacanestro ho imparato, spesso a mie spese, che ci sono situazioni che comunque non si possono controllare. Pertanto, dovremo produrre il massimo possibile con quello che avremo a disposizione e, per esempio, stante l’assenza quasi certa di Riboli e Radice, dovremo essere pronti a giocarci anche altre carte sul piano tattico e nella gestione delle rotazioni>.

WIZ, dopo il debutto in categoria dello scorso anno, si trova inserita in un altro girone. Realisticamente, quali sono le prospettive stagionali e, nello specifico, cosa pensi dell’esordio casalingo contro Settimo?

<Una certezza è che la prima fase, per il suo alto livello competitivo, sarà durissima. La presenza di due squadre costruite per il salto di categoria come San Maurense e Cerro, e di altre formazioni comunque ben attrezzate, garantirà grande equilibrio obbligando tutti quanti ad un impegno totale ad ogni gara. Settimo rientra a pieno titolo tra le formazioni assolutamente da rispettare e, tanto per essere chiari, la squadra che vedremo in campo sabato pomeriggio al PalaKnights di via Parma (salto a due ore 18.30) non c’entra nulla con quella retrocessa pochi mesi fa. Settimo andrà quindi affrontata avendo in mente queste premesse e la concentrazione dovuta ad un gruppo in grado di schierare  giocatori importanti come Cappellari, Galati, Gorla, Acerni e compagnia. Quindi, piedi per terra, umiltà e massima determinazione perché - ammonisce Roby -, il debutto sarà difficile e carico di sorprese a prescindere>.    

 

MASSIMO  TURCONI
22  settembre  2021