Come lo Yin e lo Yang. Come il sole e la pioggia. Come l'acceleratore e il freno. Come la musica rock e la musica classica.

Insomma: agli antipodi. In WIZ abbiamo da una parte Andreas Rinke e dall'altra Simone Radice. In poche parole due modi completamente differenti di approcciarsi al "mestiere" di playmaker.

Due modi diversi di condurre la squadra e interpretare il ritmo di gioco. E, attenzione, a noi di WIZ va benissimo così. Soprattutto adesso che Radice, messi da parte fastidiosi problemi fisici, sta tornando ad essere quello che un po' tutti desideriamo: l'altra metà della mela "platoniana" che si completa alla perfezione con Rinke.

<Non sono ancora al 100% - dice Radice -, e probabilmente in questa stagione non ce la farò mai ad arrivare al top perchè i dolori alla schiena causati da una protrusione sono sempre in agguato e la cautela nel fare certi movimenti pericolosi è sempre presente. Però, essere tornato a giocare e tenere il campo per i minuti che coach Beneggi mi offre è già un sogno. O comunque è "un qualcosa" che fino ad un paio di mesi fa mi sembrava fosse un sogno irrealizzabile in questa stagione che, per me, è stata avara di soddisfazioni. Un vero, grande peccato perchè durante l'estate avevo lavorato tanto e bene per cercare di presentarmi al raduno tirato e in forma come mai prima. Invece, son bastati un paio di movimenti bruschi e alcuni contatti tanto accidentali quanto sfortunati per mettermi fuori causa e farmi finire in infermeria per oltre due mesi. Però, con tenacia e pazienza ho fatto terapie a tutto spiano e quello che serviva in sede di riabilitazione ed ora, fortunatamente, rieccomi qua. Pronto a dare una mano alla squadra nel momento più caldo e delicato prima di entrare nel clima-playoff>.

Come valuti il cammino del nostro gruppo?

<A mio parere stiamo facendo cose eccellenti. In particolare se si considera che abbiamo una squadra molto rinnovata e all'inizio della stagione abbiamo pagato a caro prezzo infortuni, acciacchi e contagi da covid-19. Tuttavia, da squadra che ha carattere e mentalità, non abbiamo mai mollato e una volta rimessi insieme i vari pezzi del nostro "puzzle" abbiamo cambiato marcia in maniera decisa vincendo molto, giocando bene tecnicamente e mentalmente, ma soprattutto migliorando in tutti gli aspetti del nostro gioco. Questi aspetti - giocare bene, concentrati e insieme - credo rappresentino le note positive più importanti per il nostro staff tecnico. Inoltre, altro elemento da considerare in termini positivi, siamo in grado di mantenere il controllo delle operazioni anche quando, vedi il primo tempo di sabato scorso contro Garbagnate, il rendimento offensivo è abbastanza altalenante. Insomma: mi piace davvero il controllo emotivo che sappiamo esprimere nella partita e, non a caso, tranne in un paio di occasioni, non siamo mai usciti di strada giocando in modo utilitaristico e, in caso di necessità, estremamente concreto>.

Futuro: come lo descrivi?

<Sereno e solare come del resto è il nostro spogliatoio.

Ci alleniamo bene, c'è grande armonia in gruppo e il club chiede solo serietà e, sempre, il giusto atteggiamento. Poi, è chiaro ed evidente, in squadra ci sono delle "teste" vincenti mica da poco, quindi fare bene e mettere nel mirino la miglior posizione possibile nella prossima griglia dei playoff è una conseguenza del nostro lavoro in palestra. Il tutto, ovviamente, per essere pronti, "tirati" e liberi di testa per quando inizierà la sarabanda della post-season>.