INTERVISTA SIMONE RIBOLI
Mancava, appeso sui muri del PalaKnights di via Parma, solo il classico striscione "american style" con la scritta: "Welcome back, Simone!"
Mancava e, a posteriori, ci sarebbe stato un gran bene.
Però, messa da parte questa breve annotazione, al resto ci ha pensato lui stesso, ovvero il nostro Simone Riboli, al ritorno vero, e che ca...spita di ritorno, sul parquet dopo due mesi di assenza.
<Posso dirlo, anzi urlarlo? - chiede timidamente Riboli - . Non vedevo l'ora di tornare a giocare. Non vedevo l'ora di riassaporare il clima della partita. Di giocare contro avversari reali. Non vedevo l'ora di essere di nuovo al fianco dei miei compagni ai quali vorrei rivolgere un sincero: "Siete stati bravissimi, in questo periodo!"
Bravissimi perchè, fuor di metafora, nonostante un avvio reso davvero complicato da infortuni, acciacchi e assenze si sono fatti un mazzo così per tenere altissimo il livello agonistico, mentale e tecnico. Hanno dimostrato grandissima tenacia ed è merito loro se noi, "mezzi rotti", abbiamo potuto recuperare con calma e ripresentarci in gruppo con una buona forma fisica>.
Beh, dovessi raccontarla come una famosa pubblicità direi: "Solo buona, ottima direi!". Il tuo impatto ha cambiato in modo netto le sorti della gara contro Cerro
<Ma non è mica vero - esclama Simone -. Sono entrato e, confermo, ho prodotto buone cose, ma il grosso del lavoro l'hanno fatto i compagni che hanno giocato prima di me. Il merito è tutto loro. A me è stato lasciato, per così dire, solo il compito di sferrare il colpo di grazia>.
Al netto di tutto, qual è stata a tuo giudizio la chiave vincente della partita?
<Credo che abbia giocato un ruolo determinante il cambio di passo difensivo che siamo stati in grado di proporre nel secondo tempo. Decisivo perchè dopo un buonissimo primo tempo sul fronte offensivo, eccellente ma pericoloso contro una squadra talentuosa come Cerro, bisognava provare a mettere alle corde gli attaccanti ospiti. A conti fatti direi che ci siamo riusciti benissimo lavorando in modo corale e compatto là dietro, puntando a limitare l'asse Rossi-Chiesa dai quali, come prontamente segnalato dal nostro staff tecnico, prendono il via le principali iniziative di Cerro>.
Messa via l'emozione per vero debutto stagionale, cosa ti aspetti?
<Voglio continuare a crescere per arrivare al top della forma e, a quel punto, giocarmela con i miei compagni di reparto per conquistare il posto in quintetto. Del resto, è risaputo, le squadre migliorano solo se riescono a riprodurre un clima di grande competizione in allenamento. Diciamo che, per usare una frase amata dai calciatori, vorrei mettere in difficoltà, beninteso positiva, coach Beneggi al momento delle scelte>.
Intanto, vi preparate per la trasferta di Sedriano: come inquadri la gara di sabato prossimo?
<La presento nell'unico modo possibile: sarà una partita in cui cercheremo con tutte le forze e in tutti i modi di riprenderci quei punti che, noi lo ricordiamo benissimo, presero la strada di Sedriano solo perchè in quel periodo giocavamo ad organico ridotto ed eravamo conciatissimi sotto il profilo fisico. Oggi le cose sono cambiate e credo che nessun avversario potrà più speculare sulle nostre rotazioni corte. Adesso coach Beneggi può mandare in campo dieci giocatori tosti, in forma e tutti desiderosi di dare il loro contributo e allora, come si usa dire: fatevi sotto. Noi siamo pronti>.