Sarà per il nome, Umberto, chè, quelli appassionati di storia patria lo sanno, rimanda in via diretta a ormai antichi ricordi monarchici.

Sarà per la “erre”, che arrotata con naturalezza va in coppia ad una camminata, anzi, ad un’andatura un po’ snob.

Sarà infine perché Umberto Pozzi appartiene per censo alla “nobiltà” rhodense.

Sarà per tutte queste cose, ma è di tutta evidenza che con l’arrivo di “Umbe” anche noi “wizzini” di umile stirpe abbiamo fatto un salto in avanti. Facendo una battuta: quasi un matrimonio morganatico.

Umberto, che arriva in gialloviola perché fedelissimo di coach Roberto Beneggi, è comunque persona di rango, uomo intelligente e disponibile che, per queste sue qualità (e molte altre….   per esempio una moglie francesina “comme il faut”) si è fatto subito apprezzare anche in casa nostra.

Allenatore formatosi alla “old school gurioliana”, nel corso degli anni ha messo insieme diversi aggiornamenti tecnici e tattici formando con Roby e il buon Alessandro Poletti, un trio di grande successo.

<In palestra – dice Pozzi -, lavoriamo tanto e bene sia dal punto di vista fisico-atletico, sia nella fase di sviluppo tecnico-tattico e, a conferma di tutto ciò, potrei citare non solo i risultati che stiamo ottenendo, ma soprattutto il livello di preparazione con cui abbiamo affrontato tutte le partite. La nostra squadra si è sempre presentata preparata tatticamente e mentalmente per  tutti gli appuntamenti agonistici e nel 99% dei casi se l’è giocata alla pari e fino in fondo contro tutti. Questo è un dato di realtà inoppugnabile che mette nero su bianco la serietà e l’atteggiamento sempre positivamente coinvolto del nostro gruppo-squadra>.

Gruppo WIZ che è fresco reduce dalla agevole vittoria conquistata contro Armani: come descrivi il match?

<I ragazzi sono stati bravissimi nell’approccio e – continua “King U” – nel creare un divario consistente tra noi e i giovanotti meneghini già alla fine del primo quarto. “Gap” che poi abbiamo mantenuto per tutta la gara anche se in qualche frangente, a causa di assenze e situazione falli, abbiamo sofferto la presenza fisica dei loro lunghi. In ogni caso nonostante la “versione small” abbiamo gestito bene i vari momenti mostrando maturità e attenzione in una prestazione senza grandi lampi ma, quel che conta, con buona serenità>.

Cosa pensi della stagione disputata fin qui? Che valutazione ti senti di offrire?

<Penso tutto il meglio possibile e confermo una valutazione ampiamente positiva per tutto quello che stiamo facendo. Nel complesso, infatti, non può essere considerato marginale il fatto che, rispetto allo scorso anno, all’interno del gruppo è cambiato tanto, quasi tutto: la guida tecnica, diversi giocatori, lo stile di lavoro, il modo di stare in campo, le richieste tecniche, tattiche e mentali, le prospettive, le ambizioni societarie e ultimo ma non meno importante la logistica di un campionato che è passato da una stagione di 4 mesi a una di quasi un anno.

Insomma, per costruire, sottolineo bene e con cura, servono tempo e pazienza e noi – conclude assistant Pozzi -, siamo sull’impalcatura giusta>.