Nel commentare la stupenda partita prodotta da Rinke a Tromello - nostra vittoria per 87 a 69 - sono state usate un paio di metafore simpaticamente pertinenti.

Andreas che toglie gli strozzi al suo motorino e poi mette il famoso “piede sulla targa”. Similitudini che hanno caricato a molla la WIZ, mettendola sulla strada di un successo limpidissimo.

<I due punti ottenuti a Tromello sono figli di una bella prestazione disputata tutta in crescendo perchè - dice Rinke - il nostro approccio alla gara non è stato mentalmente intenso e per tutto il primo quarto (20-22 al 10°) abbiamo un po' sofferto il loro basket fatto di sportellate. Col passare dei minuti abbiamo iniziato a carburare e alzando progressivamente l'intensità difensiva abbiamo prodotto il primo strappo prendendo il largo con un break positivo di 7 a 20 (27-42) e in seguito siamo stati bravi nel controllare le situazioni di gioco e il punteggio senza mai correre rischi>.

Riassumendo: qual è stata la chiave della vittoria a Tromello?

<La scelta vincente è stata quella di attaccarli uno contro uno per tutti i 40 minuti. Tromello infatti ha dimostrato fin dalle prima battute di avere "poche gambe" per tenere le nostre penetrazioni, così noi abbiamo avuto buon gioco nell'andare fino al ferro oppure effettuare buone aperture sul perimetro per le triple dei nostri buonissimi tiratori>.

Dopo tante stagioni nella line-up, da quest'anno parti dalla panchina con il classico, e importantissimo, ruolo da sesto uomo di "rottura". Come ti trovi nel vestire di panni di "Hondo" Havlicek in sedicesimo?

<Mi piace molto e mi solletica l'idea di entrare dalla panchina e, con responsabilità, poter cambiare le sorti della partita.

Del resto, dal sottoscritto, coach Beneggi e i compagni si aspettano un cambio di passo in attacco e un consistente aumento dell'aggressività in difesa. Forse, per dovere di obiettività, in questo momento mi manca ancora un pizzico di abitudine, ma in generale le cose stanno migliorando e credo proprio di essere sulla strada giusta>

Quali sono, dopo tre giornate di campionato, gli aspetti del nostro gioco che più ti soddisfano?

<La squadra mi piace quando cambia passo, inizia a correre a tutta velocità sul campo senza però perdere di vista due  concetti fondamentali: passarsi la palla e giocare con generosità l'uno per l'altro>.

Cosa ha detto fin qui il campionato?

<Tre giornate sono pochissime per tirare bilanci, ma dovendo dare un giudizio, ancorchè parziale, per quello che ho visto mi sento di dire che un paio di formazioni, vedi Corsico e Tromello, mi sembrano meno attrezzate per la categoria. Altre invece, vedi Pavia, Robbio, Cerro e altre, hanno invece una struttura fisica e tecnica di alto livello. Tuttavia, come sempre, solo entro la fine del girone d'andata avremo un quadro più completo circa i veri valori di questo girone>.

Sabato al PalaParma affronteremo Opera, squadra con una lunga esperienza in CGold, che ci appaia in classifica: come presenteresti l'incontro?

<Di Opera, a parte giocatori già affrontati in passato come Anelli e Pastori, conosco ben poco. Tuttavia, sono sicuro che avendo tanta esperienza e il "passo" tecnico e mentale della categoria, ci creeranno tante difficoltà e per giocare contro di loro serviranno attenzione massima, grande determinazione fisica e assoluto dominio del ritmo di gioco>.