Eccolo, il "Canta", il nostro primo MVP of the game della stagione. Eccolo, e in fondo è giusto così non solo perchè Cantarin è, come sempre, uno dei nostri giocatori più attesi. Non solo per questo. Anche perchè dopo averlo visto a disagio nel terrificante match giocato contro Luino un po' tutti ci aspettavamo una potente reazione dalla squadra, ma in particolare da lui. Perchè? Semplice. Il "Canta", è notizia nota a chiunque, rappresenta l'anima "parlante" della nostra squadra. E' quello che in campo parla, commenta, dà consigli, quello che prima ti tira qualche giustificato sacramento poi ti sussurra alle orecchie parole delicate per rincuorarti. E' quello che, spiegato senza troppa fantasia, recita il ruolo di allenatore in campo. La "longa manus" di coach Roby.

E quando è in panchina, forse, è anche meglio. Dal legno infatti Cantarin non smette mai di incitare i compagni. Di sostenerli "nel bello" e "addolcirli" nel brutto. Elargire annotazioni tecniche, ricordare movimenti, rinfrescare situazioni tattiche.

Contro Luino, per dire di una partita nata storta, la voce del Canta si è sentita poco, o nei momenti sbagliati o con annotazioni leggermente "fuori sync".

Ma, alla fine, non importa. Anche al grande Pavarotti qualche volta è capitato di tirare una "stecca". Quello che conta è risalire sul palco, tirar fuori la voce e riprovarci. Con coraggio e personalità.

Esattamente quello che ha fatto Stefano a Corsico: 16 punti, 10 rimbalzi, 6 falli subiti, 6 palloni recuperati dicono che Canta è tornato. Producendo un acuto lungo e vincente.